1 Aprile 2020

VITA AI TEMPI DEL COVID

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo in queste ultime settimane sta mettendo tutti a dura prova da vari punti di vista. Le situazioni che ci si trova ad affrontare sono le più disparate così come le reazioni che dilagano in modo quasi inevitabile e non sempre opportuno sui social.

Le preoccupazioni sono di varia natura: siamo tutti preoccupati, chi più chi meno, per la nostra salute. Azioni che prima ci sembravano banali e quotidiane destano preoccupazione ( pensiamo al semplice andare al supermercato e alle riflessioni che a volte ci troviamo ad affrontare sulla disinfezione eventuale della spesa, delle scarpe, l’uso delle mascherine solo per fare alcuni esempi… ).

Chi vive solo si trova ad affrontare momenti grande solitudine dovute al cambiamento delle modalità relazionali (telefono e video chiamate sono di grande aiuto ma sono ben diversi dal parlarsi dal vivo…) mentre chi vive con altri può trovare difficile ritagliarsi uno spazio ed un momento tutto per sè.

Lo smart working o lo studio da casa sono strumenti che qualcuno si trova ad affrontare per la prima volta e che non sono sempre di semplice gestione. Gli orari non sono sempre chiari e regolari, lo spazio non sempre ben definito e la relazione con i colleghi anche per un semplice confronto a volte manca o ha preso altre forme. Alcuni rapporti lavorativi si sono poi interrotti o si trovano in divenire destando notevole preoccupazione per il futuro.

Ruolo principale anche se non sempre sufficientemente considerato in questo momento hanno le relazioni tra persone: l’altro è diventato ora potenzialmente pericoloso. In questo momento tutti vorremmo poterci avvicinare e abbracciare spinti dalla mancanza di rapporti umani ma questo desiderio purtroppo è sempre accompagnato dalla preoccupazione costante, più o meno consapevole, del potenziale pericolo per noi e per chi ci sta vicino.

Cosa fare quindi?

Ecco alcune piccole accortezze per sopravvivere al meglio salvaguardando il nostro equilibrio psico emotivo:

  1. Accettare la paura: la paura è una reazione sana e fisiologica agli eventi potenzialmente dannosi, quindi è utile. Ci serve per mantenere alta l’attenzione e attivare quei comportamenti che ci permettono di proteggerci (un minimo di paura ci aiuta a ricordarci di lavare spesso le mani per esempio…).
  2. Evitare la sovraesposizione a notizie di ogni tipo: bene tenersi aggiornati, ci aiuta a mantenere il contatto con la realtà. Ma evitiamo la ricerca compulsiva di ogni tipo di informazione
  3. Attivare la nostra parte razionale (a volte anche a discapito di quella puramente emotiva): questo periodo avrà evidentemente una fine e ritorneremo alla normalità.
  4. Concedersi reazioni emotive: Può succedere in questo momento di convivenza di spazi o di solitudine forzata di avere reazioni emotive di forte intensità: quello che stiamo vivendo non è normalità! Essere positivi non significa negare emozioni come tristezza, paura o rabbia. Possiamo concedercele per poi riprendere il pensiero razionale!
  5. Manteniamo il più possibile la scansione della quotidianità ma concedendoci anche momenti di eccezionalità: ritmi ed orari anche se inevitabilmente cambiati possono aiutarci a gestire al meglio le giornate ma senza cadere nella rigidità; concedersi qualche momento di inattività non è un dramma!
  6. L’attività sportiva può aiutare: anche se compressi in casa mantenere un minimo di attività motoria può essere utile non solo dal punto di vista fisico ma anche come valvola di sfogo o per interrompere pensieri negativi.

In conclusione questo momento di evidente difficoltà per tutti la nostra vita continua. Diversa da prima ma sempre degna di rispetto. Presto arriveranno nuovi equilibri e sarà il momento della ricostruzione dei ritmi, delle relazioni e della quotidianità. Ma con la speranza che anche da questo momento possa nascere un cambiamento che ci porti a cogliere con maggior positività ciò che abbiamo e ad apprezzare la libertà in ogni sua forma.

Dott.ssa Elisa Calcaterra

Psicologa

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